17 ottobre, 2010

A Crusade Against Ignorance

A George Wythe
Parigi, 13 Agosto, 1786

CARO SIGNORE


-- Le Vostre del 10 Gennaio e del 10 Febbraio mi sono arrivate il 20 e il 2 di Maggio. Ho approfittato della prima opportunità che mi è capitata, attraverso un gentiluomo che si recava in Inghilterra, di spedire al Signor Joddrel una copia delle note sul nostro paese ["Notes on the State of Virginia", 1781 – 2/3, ndG], con una riga per informarlo che siete stato Voi ad incoraggiarmi a prendere questa libertà.
Madison, senza dubbio, Vi avrà informato della ragione per cui ho spedito solo una singola copia in Virginia. Avendomi egli assicurato che non avrebbero causato il danno che temevo, ma che al contrario avrebbero potuto fare del bene, mi prefiggo di inviare colà le copie che mi rimangono, che sono meno di quelle che mi prefiggevo. Ma tra le numerose correzioni di cui abbisognano, ci sono una o due copie così essenziali come avrei dovuto farle, stampando pochi nuovi fogli e sostituirli ai vecchi. Questo sarà fatto mentre stamperanno una mappa del paese che ho disegnato, dalla laguna di Albermarle al lago Eire, e che sarà inserita nel libro. Una pessima traduzione francese che viene ora pubblicata qui, mi obbligherà probabilmente a pubblicare l'originale più liberamente, cosa per la quale non era concepita e neppure ne era degna.
I Vostri desideri, che per me sono legge, mi giustificheranno nell'inviarne una copia a Voi, oppure avrei dovuto pensare prima a mandarVi un abbecedario; perchè non v'è [nel libro] alcuna verità che non Vi sia già familiare, e con i suoi errori difficilmente mi sarei proposto di offrirVelo.

Appena ricevuta la Vostra, ho scritto ad un mio corrispondente a Firenze al fine di avere notizie sulla famiglia Tagliaferro, come da Vostro desiderio. Ho ricevuto la risposta due giorni fa, una copia della quale ora allego. L'originale sarà spedito da qualcuno in altra occasione.
Farò incidere la lastra di rame immediatamente. Potrebbe essere pronta in pochi giorni, ma è probabile che io debba aspettare a lungo un occasione per spedirVela, viste le rare occasioni. Voi non avete menzionato le dimensioni della lastra ma, presumendo che sia destinata a fare da etichetta per l'interno dei libri, l'ho fatta fare della misura appropriata. Ometterò la parola agisos, conformemente alla licenza che mi permettete, poichè penso che la bellezza di un motto sia nel condensare molta sostanza nel minor numero di parole possibili. La parola omessa sarà sostituita da ogni lettore.
I giornali europei hanno riportato che l'assemblea della Virginia era occupata nella revisione del loro codice legislativo. Questo, insieme ad altre informazioni similari, ha contribuito molto nel convincere il popolo europeo che quello che i giornali inglesi pubblicano, riguardo alla nostra anarchia, è falso; questo perchè sono consapevoli che un tale lavoro sia fattibile solo da persone in stato di perfetta tranquillità.
La nostra legge sulla libertà di culto è eccezionalmente gradita. Ambasciatori e ministri delle molte nazioni d'Europa che risiedono presso questa corte me ne hanno chiesto copie da inviare ai loro sovrani, ed è inserita, nella sua piena estensione, in molti libri che ora vengono stampati; tra questi la nuova Encyclopedie.
Penso che potrà produrre vantaggi considerevoli anche in quelle nazioni dove l'ignoranza e la superstizione, la povertà e l'oppressione fisica e mentale, in ogni forma, sono così fermamente stabilite nella massa del popolo, che la loro redenzione da esse non potrebbe mai essere sperata.
Se l'Onnipotente avesse procreato un migliaio di figli, anziché uno solo, probabilmente non sarebbero stati sufficienti per questo compito. Se tutti i sovrani d'Europa avessero voluto impegnarsi nel lavorare al fine di emancipare le menti dei loro sudditi dalla attuale ignoranza e pregiudizio, e con lo stesso zelo con cui oggi si sforzano nella direzione opposta, mille anni non sarebbero bastati a metterli nella posizione elevata della quale oggi i nostri comuni cittadini godono.
I nostri non avrebbero potuto affidarsi così completamente alle mani del loro stesso buon senso, se non fossero stati separati dalla stirpe dei loro padri e preservati dalla contaminazione, sia da parte di loro stessi, sia da parte di altri popoli del vecchio mondo, da un così vasto oceano.
Per riconoscere il valore di questo, se ne deve vedere il bisogno che si avverte qui.
Penso che la legge veramente più importante del nostro intero codice sia quella per la diffusione della conoscenza presso il popolo.
Non può essere escogitato altro sicuro fondamento per la conservazione della libertà e della felicità.
Se c'è qualcuno che pensa che re, nobili o preti siano buoni tutori della felicità pubblica, che li mandino qui. E' la migliore scuola per curarli da tale follia. Vedranno qui con i loro stessi occhi che quei generi d'uomo sono una depravata conventicola contro la felicità della gran parte del popolo.
L'onnipotenza delle conseguenze non può essere meglio accertata che in questo paese in particolare, ove nonostante il miglior suolo sulla terra, il migliore clima sotto i cieli e un popolo tra i più benevolenti, dal carattere più gioioso ed amabile di cui la forma umana sia capace, dove un tale popolo, dicevo, circondato da così tante benedizioni dalla natura, è tuttavia vittima della miseria per via dei re, dei nobili e dei preti, e da loro soltanto.
Predicate, signore mio caro, una crociata contro l'ignoranza; istituite e migliorate la legge per l'educazione della gente comune. Che i nostri compatrioti sappiano che solo il popolo può difenderci contro questi mali, e che le tasse che saranno pagate a tal fine non sono più della millesima parte di ciò che sarà pagato a re, preti e nobili che sorgeranno tra di noi se abbandoniamo il popolo all'ignoranza.
Il popolo d'Inghilterra, io penso, è meno oppresso che questo. Ma basterebbe un occhio soltanto per vedere che, presso di loro, sono poste le fondamenta per l'istituzione di un dispotismo dalla loro stessa indole. Nobiltà, ricchezza e fasto sono gli oggetti della loro adorazione. Essi non sono in nessun modo le persone di idee aperte come ce le immaginiamo in America. Le persone istruite sono troppo poche di numero, e sono meno istruite e infinitamente meno emancipate dal pregiudizio che quelle di questa nazione.
Sembra pure che si stia preparando un avvenimento, per come si stanno mettendo le cose, che deciderà probabilmente il destino di quella nazione. E' ormai certo che il porto di Cherburg sarà completato, che sarà eccellente, e abbastanza grande da contenere l'intera marina francese. Non per permettere a questa nazione di invadere l'altra, ma per dislocare una forza navale appropriata per proteggere i trasporti. Questa nuova situazione spingerà gli inglesi a mantenere un grosso esercito permanente, e non c'è re che, dotato di forze adeguate, non sia tentato dall'assolutismo.
Questa mia carta mi avverte che è tempo di raccomandarmi all'amichevole ricordo della Sig.ra Wythe, di Colo. Tagliaferro e della sua famiglia e in particolare del signor R. T.; e di assicurare Voi dell'affettuosa stima per la quale, caro Signore, sono

Vostro devotissimo e amico.




To George Wythe
Paris, August 13, 1786
DEAR SIR,

-- Your favors of Jan. 10 & Feb. 10, came to hand on the 20th & 2d of May. I availed myself of the first opportunity which occurred, by a gentleman going to England, of sending to Mr. Joddrel a copy of the Notes on our country, with a line informing him that it was you who had emboldened me to take that liberty. Madison, no doubt, informed you of the reason why I had sent only a single copy to Virginia. Being assured by him that they will not do the harm I had apprehended, but on the contrary may do some good, I propose to send thither the copies remaining on hand, which are fewer than I had intended. But of the numerous corrections they need, there are one or two so essential that I must have them made, by printing a few new leaves & substituting them for the old. This will be done while they are engraving a map which I have constructed of the country from Albemarle sound to Lake Erie, & which will be inserted in the book. A bad French translation which is getting out here, will probably oblige me to publish the original more freely, which it neither deserved nor was ever intended. Your wishes, which are laws to me, will justify my destining a copy for you, otherwise I should as soon have thought of sending you a hornbook; for there is no truth there that which is not familiar to you, and it's errors I should hardly have proposed to treat you with.
Immediately on the receipt of your letter, I wrote to a correspondent at Florence to inquire after the family of Tagliaferro as you desired. I received his answer two days ago, a copy of which I now inclose. The original shall be sent by some other occasion. I will have the copper-plate immediately engraved. This may be ready within a few days, but the probability is that I shall be long getting an opportunity of sending it to you, as these rarely occur. You do not mention the size of the plate but, presuming it is intended for labels for the inside of books, I shall have it made of a proper size for that. I shall omit the word agisos, according to the license you allow me, because I think the beauty of a motto is to condense much matter in as few words as possible. The word omitted will be supplied by every reader.
The European papers have announced that the assembly of Virginia were occupied on the revisal of their code of laws. This, with some other similar intelligence, has contributed much to convince the people of Europe, that what the English papers are constantly publishing of our anarchy, is false; as they are sensible that such a work is that of a people only who are in perfect tranquillity.
Our act for freedom of religion is extremely applauded. The ambassadors & ministers of the several nations of Europe resident at this court have asked of me copies of it to send to their sovereigns, and it is inserted at full length in several books now in the press; among others, in the new Encyclopedie. I think it will produce considerable good even in these countries where ignorance, superstition, poverty, & oppression of body & mind in every form, are so firmly settled on the mass of the people, that their redemption from them can never be hoped.
If the Almighty had begotten a thousand sons, instead of one, they would not have sufficed for this task. If all the sovereigns of Europe were to set themselves to work to emancipate the minds of their subjects from their present ignorance & prejudices, & that as zealously as they now endeavor the contrary, a thousand years would not place them on that high ground on which our common people are now setting out. Ours could not have been so fairly put into the hands of their own common sense had they not been separated from their parent stock & kept from contamination, either from them, or the other people of the old world, by the intervention of so wide an ocean.
To know the worth of this, one must see the want of it here. I think by far the most important bill in our whole code is that for the diffusion of knowlege among the people. No other sure foundation can be devised, for the preservation of freedom and happiness.
If anybody thinks that kings, nobles, or priests are good conservators of the public happiness send them here. It is the best school in the universe to cure them of that folly. They will see here with their own eyes that these descriptions of men are an abandoned confederacy against the happiness of the mass of the people.
The omnipotence of their effect cannot be better proved than in this country particularly, where notwithstanding the finest soil upon earth, the finest climate under heaven, and a people of the most benevolent, the most gay and amiable character of which the human form is susceptible, where such a people I say, surrounded by so many blessings from nature, are yet loaded with misery by kings, nobles and priests, and by them alone.
Preach, my dear Sir, a crusade against ignorance; establish & improve the law for educating the common people. Let our countrymen know that the people alone can protect us against these evils, and that the tax which will be paid for this purpose is not more than the thousandth part of what will be paid to kings, priests & nobles who will rise up among us if we leave the people in ignorance.
The people of England, I think, are less oppressed than here. But it needs but half an eye to see, when among them, that the foundation is laid in their dispositions for the establishment of a despotism. Nobility, wealth & pomp are the objects of their adoration. They are by no means the free-minded people we suppose them in America. Their learned men too are few in number, and are less learned and infinitely less emancipated from prejudice than those of this country.
An event too seems to be preparing, in the order of things, which will probably decide the fate of that country. It is no longer doubtful that the harbour of Cherburg will be complete, that it will be a most excellent one, & capacious enough to hold the whole navy of France. Nothing has ever been wanting to enable this country to invade that, but a naval force conveniently stationed to protect the transports. This change of situation must oblige the English to keep up a great standing army, and there is no King, who, with sufficient force, is not always ready to make himself absolute.
My paper warns me it is time to recommend myself to the friendly recollection of Mrs. Wythe, of Colo. Tagliaferro & his family & particularly of Mr. R. T.; and to assure you of the affectionate esteem with which I am Dear Sir

your friend and servt.

Thomas Jefferson

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