A Henry LEE
Monticello, 8 Maggio 1825
Caro signore,
- Il fatto che George Mason fu autore del "Bill of Rights", e della Costituzione che su di essi era fondata, è chiaramente fissato nella mia mente dai fatti. Delle carte a cui Vi riferite, ritenute le istruzionei alla delegazione della Virginia al Congresso, io non ho memoria. Fossero state qualcosa di più di un progetto di natura privata, vale a dire, se simili istruzioni fossero state date dalla convenzione, apparirebbero nelle registrazioni, che noi possediamo per intero. Ma rispetto ai nostri diritti, e le azioni del governo Britannico contrari ad essi, vi era soltanto un'opinione da questa parte dell'oceano.
Tutti i "whigs" Americani la pensano allo stesso modo su quest'argomento. Benchè forzati a ricorrere alle armi per rimediare, un appello al tribunale del mondo fu ritenuto appropriato per giustificarci.
Questo fu l'oggetto della Dichiarazione d'Indipendenza. Non la ricerca di nuovi principi, o nuove questioni mai pensate prima, nemmeno per dire cose che non erano mai state dette prima; ma per porre innanzi all'umanità il buon senso dell'argomento, in termini così chiari e fermi da imporre il loro consenso, e giustificaci nella posizione indipendentista che fummo costretti ad adottare. Mai mirata all'originalità dei principi o dei sentimenti, nemmeno copiata da qualsivoglia particolare e precedente scritto, era destinata ad essere l'espressione dello stato d'animo Americano, e a dare a quell'espressione il tono e lo spirito più appropriato che l'occasione richiedesse. Tutta la sua autorità risiede allora nei sentimenti d'armonia di quel giorno, in qualsivoglia modo espressi, in conversazioni, in lettere, pamphlet o i più elementari libri di diritti civili, come Aristotele, Cicerone, Locke, Sidney e altri. Sono convinto che troverete che i documenti storici in vostro possesso che Voi menzionate, proveranno i fatti e i principi scritti in quella Dichiarazione.
Abbiate il piacere di accettare le assicurazioni della mia più grande stima e rispetto.